mercoledì 29 agosto 2007

Tragedie

Mi chiedo come sia possibile che un giovane calciatore professionista di 22 anni possa morire di infarto in campo.
Accurate e frequenti visite mediche a cui oggi vengono sottoposti i calciatori non bastano ad evitare tragedie come quella accaduta al giovane spagnolo colpito da ben 9 infarti.
Si é arrivati all'esasperazione di un calcio fatto solo businnes, di contratti milionari, macchine supercostose, veline al fianco, ecc..
...tutto questo non curando magari il piccolo problema cardiaco solo perché il giovane é promettente...

Vale la pena morire per questo?

1 commento:

Manuel Cacitti ha detto...

Il calcio di oggi purtroppo è tutto fuorché calcio.
Ho in mente il racconto di mio nonno:

"Erano appena uscite le prime televisioni in bianco e nero e nel nostro paese l'unica da guardare era quella del bar. Le serate in cui giocava l'Italia ci si riuniva in un clima di festa. L'atmosfera era magica, lo spirito era agonistico ed il gioco era schietto, pulito, sgombro dalla melma odiera di soldi, potere, grandezze. Era uno sport di valori e questo era il suo valore! Quelli si che erano bei tempi in cui seguire le partite di pallone ... quello sì che era calcio, quello si che ra sport!"

Oggi, tra una cosa e l'altra, scandali economici, gossip, gente che muore dentro sul campo, dentro il campo e fuori, magari a randellate!

Giusto il posto di oggi. Bravo Gianpy, uno spunto per meditare attentamente!

Surfing forever!